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lunedì 21 settembre 2009

Ripartiamo col piede giusto


Avviamo subito bene!
A Padova un uomoricoverato al Centro ustioni dopo un incidente con bruciature su braccia, viso e gambe ha rifiutato la medicazione della signora Isabel, congolese di 40 anni, che da anni lavora nel Centro. Questo simpatico signore ha dato in escandescenze urlando "Non voglio che i negri mi tocchino, ha ragione Bossi, tutti a casa" arrivando a strapparsi le bende e costringendo il personale a sedarlo. Eh beh.
Degli attivisti di Rue 89, un sito informativo francese nato da una costola di Liberatiòn, sono arrivati a Varese e sono andati a fare la spesa. E fin qui... Nel supermercato GS di Cuveglio si sono imbattuti in bottiglie di vino con etichette inneggianti a Mussolini e ad Hitler. Non sono italiani, non sono abituati alla nostra idiozia e menefregaggine, e quindi hanno giustamente ritenuto opportuno segnalare il caso al presidente di Carrefour Italia, cui appartiene il marchio GS, che ha ordinato la rimozione delle bottiglie. I nostri vicini d'oltralpe si meravigliano che un'azioenda possa produrre e commercializzare cose del genere; io mi stupisco che per far rimuovere della roba simile servano i francesi. Non se n'era accorto nessun'altro?
Tutti voi sapete quanto sia libera l'informazione in Italia, con Matrix e Ballarò spostati per lasciare il palco libero al Silvio Nazionale ed a Bruno Vespa, che decantava le lodi delle nuove "villette" date alla gente di Onna. Fatte coi soldi della Croce Rossa. Ma questo guai a dirlo. Comunque. Forse non tutti sanno che, come direbbe la settimana enigmistica, la puntata di Porta a Porta di mercoledì 15 settembre ha avuto un ascolto del 13% in un programma che di solito arriva al 18%, battuta dal film "La caduta" e da un programma di nome "L'onore e il rispetto" in onda su Canale 5. Fra le due armi di rincoglionimento di massa la gente ha scelto quella di Gabriel Garko, magari per motivi puramente estetici.
Nemmeno saprete che l'IDV ed alcuni cittadini hanno bloccato l'entrata principale di via Teulada protestando a favore della libertà di stampa, e che poi si sono uniti a loro i lavoratori che avevano perso il lavoro e che erano in vale Mazzini a protestare contro la copertura mediatica che la Rai da alle balle di stato ignorando i problemi del paese. Infatti li hanno ignorati di nuovo.
Il movimento studentesco riparte e già per il 9 ottobre è indetta una protesta che dovrebbe coinvolgere tutte le città d'Italia indetta dall'UDS (unione degli studenti) e dall'UDU (unione degli universitari). Le richieste sono di portare l'incidenza della spesa per l'istruzione e la formazione sul PIL al livello degli altri paesi europei (ovvero: degnarci di spendere almeno quanto loro per dare un futuro alla nostra gioventù della quale, in questo periodo per sfortuna, faccio parte pure io. Oh beh.), e di coprire totalmente il costo dei corsi di recupero. Sono state individuate anche le voci spesa da cui ottenere i fondi: usare la piattaforma Linux, gratuita, nei cumputer scolastici porterebbe grandi vantaggi. Inoltre si propone di attingere alle spese militari per avere più fondi per l'istruzione. Anche se questa in realtà è una restituzione del maltolto, e non un regalo che ci fanno.
La repubblica ha lanciato l'iniziativa "Siamo tutti farabutti, perchè vogliamo una stampa ed una TV libera!" invitando non solo i giornalisti e chi partecipa (o partecipava) al festival del giornalismo di Perugia, ma anche i propri lettori, a mandare le proprie foto col cartello "Siamo tutti farabutti" (ma le deviazioni fantasiose sul tema sono ben accette). Formato JPG 800x600 all'indirizzo fotografie@repubblica.it...mi raccomando!
Il sindaco dell'Aquila ha detto di essere pronto a restituire la fascia tricolore al capo dello stato per protesta contro la normativa che, attenzione attenzione, impone la restituzione del 100% delle tasse sospese per il sisma. "Qui ci sono commercianti, artigiani, piccole imprese che non hanno un posto materiale per lavorare. Figuriamoci se possono restituire un miliardo di euro in due anni. Non possiamo assolutamente farcela. E' come prendere il sangue ad una persona anemica. Forse non hanno capito che le uniche attività aperte in città sono i chioschetti che vendono arrosticini la sera." Gli aquilani dovrebbero restituire il 100% delle tasse il 24 rate a partire da gennaio. Fra qualche mese queste persone, oltre a mutui e quant'altro, dovranno versare tasse con una maggiorazione di 23 miliondi i euro al mese per gli arretrati. In tutto 513 milioni in più di due anni. Se ce la fanno lo fanno loro il miracolo, altro che le villette.
L'Economist ha annunciato di aver vinto la causa intentatagli da Berlusconi nel 2001 con l'accusa di diffamazione, dopo che il settimanale titolò: "Perchè Berlusconi è inadatto a governare l'Italia". Gli toccherà restituirgli tutte le spese processuali, povero 'Ilvio!

giovedì 17 settembre 2009

Un po' farabutti lo siamo tutti.



Chiunque abbia esperienza del modo in cui funzionano i media in Gran Bretagna, troverà piuttosto straordinario il fatto che un primo ministro faccia causa a un giornale per una serie di domande, e per avere riportato quello che scrivono giornali stra...nieri. Il tutto è ancora più straordinario perché il primo ministro in questione è a sua volta un potentissimo editore.
Alastair Campbell (ex portavoce di Tony Blair)

giovedì 3 settembre 2009

Si riparte

Rieccoci!


Nuova stagione, si riparte!


-Ricomincia la scuola, ma non per chi ci lavora! Da settembre 18.000 docenti resteranno a casa per chissà quanto tempo senza stipendio grazie all'ultima riforma della scuola (che io ormai chiamo affettuosamente finanziaria. Siamo salvi.) E' il licenziamento collettivo più colossale che lo stato abbia mai fatto e, per restare nel campo dei numero, il governo ha pianificato che da qui al 2012 debbano restare a casa 130.000 persone. In pratica: come bruciare il futuro ai nostri figli. Anche futuri. Sarcasmo amaro, ma meno male che esiste la pillola.
- Mi chiedo per quale motivo continuiamo a pagare il canone alla Rai, basterebbe mettere i soldi in busta chiusa e spedirli direttamente a Mediaset visto che le decisioni con la D maiuscola si prendono li. Se io vi dico Videocracy voi cosa pensate? Se non pensate nulla avete ragione, perchè il trailer di questo film è stato censurato sia dalla Rai che da Mediaset...ah, la sicurezza del pluralismo in Italia! Non prendiamoci in giro. Ho visto il trailer solo su MTV. Vi pare normale che uno per informarsi debba guardare MTV?! Qui le cose sono gravi, e noi continuiamo a farci le pippe sulle ghiandole mammarie delle veline. Tragico. Comunque. Il film è di Erik Gardini e parda del rincoglionimento televisivo e mediatico cui sono sottoposti gli italiani da 30 anni. Un genocidio di neuroni. Detto rincoglionimento fa si che per essere scelti come ministri o candidati per qualche seggio basti aver fatto la velina, la showgirl, aver partecipato al grande fratello, essere un principe ballerino et cetera. Il rincoglionimento di cui sopra fa si inoltre che la gente non si incazzi. Figuriamoci quanto piacere ha fatto al nostro grande fratello di stato, che si chiama Silvio.
Il film esce il 4 settembre, vietato perderlo.
- Santoro e la Rai non vanno molto d'accordo da ultimo, e la ripresa di Annozero potrebbe slittare addirittura ad ottobre. Uno dei colleboratori ha rivelato che "a 20 giorni dalla ripresa della trasmissioni la Rai non ci rinnova i contratti, e c'è chi dice che in molti non gradiscano la presenza di Marco Travaglio." Ma a questo hanno già posto rimedio: ci sarà un contraddittorio con un giornalista che urlerà "nonèverononèveromavalàààààà" ogni volta che Travaglio aprirà bocca. E non sto scherzando.
Voglio sapere quanto ancora staremo qui a farci passare le cose in testa senza fare niente.
- Una riflessione allucinante: La Repubblica e L'Unità sono riuscite a far incazzare il Silvio nazionale, l'opposizione no. E non ci prova nemmeno.

-Questa settimana è morta Teresa Strada, Moglie di Gino Strada, cofondatrice e presidente di Emergency.


giovedì 16 luglio 2009

A-ehm



Scusate.
Lo so, sono imperdonabile! Ma non è che siccome sono universitaria non ho un accidente da fare! (si si, certo)
- Vespa è stato l'unico giornalista ammesso al G8 dell'Aquila insieme allo staff di Berlusconi. Come ha commentato una ragazza che conosco "L'ho visto stamani mentre la giornalista del TG1 diceva che nessun giornalista è ammesso. Infatti Vespa non è un giornalista." Ok.
- Su Repubblica è apparsa una pagina da ritagliare, incorniciare e far vedere ai nipotini. Anche solo per dire "Noi ci avevamo provato" quando ci chiederanno conto di tutte le schifezze che abbiamo lasciato che accadessero: un gruppo di liberi cittadini di vari orientamenti politici si è riunito su facebook autotassandosi di un euro a testa per pubblicare su Repubblica una lettera aperta contro Berlusconi, che suggerisce di non comprare spazi pubblicitari sui giornali "catastrofisti". In testa è trascritto l'art. 21 della nostra costituzione: "TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, LO SCRITTO ED OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE" in tutte le lingue del G8, e la frase incriminata di Berlusconi. Segue un commento dove spiegano che ritengono "inaccettabile questa forma di rpessione. E' un comportamento che richiama forme di governo tipicamente non democratiche." L'appello si chiude chiedendo ai grandi 7 del G8 "Fatelo sapere, non lasciateci soli."
- Diamo i numeri! Così quando qualche TG vi dice che va tutto bene potete sputargli dietro senza tanti rimorsi. Secondo l'indice di libertà economica della fondazione Heritage l'Italia è al 76° posto, dietro Kirghistan, Mongolia, Madagascar. Siamo al 55° posto come politici corrotti e i nostri uomini politici sono considerati meno degni di fiducia di quelli di Pakistan, Bielorussia, Azerbaigian, Senegal, Sierra Leone. Amen.
- Le concessioni televisive costano a Berlusconi l'uno percento del fatturato che ottiene, quindi lo stato italiano da anni regala a Mediaset, tramite RTI, il 99% degli introiti che ottiene. Spieghiamola: le frequenze su cui trasmette Mediaset sono dello stato, che le da in concessione a chi crede più giusto (Europa 7 compresa) . La logica vorrebbe che la concessione portasse principalmente soldi allo stato quindi, e non ai privati. La ricchezza del premier deriva da un regalino di Craxi prima, con una concessione ottenuta con una tantum ridicola, e da un regalino del governo D'Alema poi: nel 1999, con la legge unpercento (legge 488 art.27 comma 9 del 23 dicembre 1999. Natale!). E' una legge mai messa in discussione in seguito. Berlusconi è l'unico cittadino italiano, o forse quasi l'unico, che ha in concessione un bene dello stato pagando solo l'uno per cento dei ricavi. E' una legge da parassiti che toglie allo stato somme enormi, che potrebbero risolvere un bel po' di problemi visto che nel 2004 il gruppo Mediaset ha fatturato più di 4 miliardi di euro, di cui 2, 5 di pubblicità.
Invertire le percentuali potrebbe essere un'idea.

lunedì 15 giugno 2009

Intercettazioni? PARLIAMONE!



Il governo ha posto la fiducia sul DDL intercettazioni senza neanche recepire le modifiche rischieste da Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia. A parte il fatto che la fiducia si pone in caso di necessità ed urgenza e non per sport, questo è il DDL:
Il PM potrà far intercettare solo se ci saranno evidenti indizi di colpevolezza, e solo se saranno intercettazioni indispensabili. In ogni caso i tabulati non potranno essere usati per altre indagini, ma solo per quella per la quale sono state predisposte (e se becco un altro reato? Non le posso usare! Vi faccio notare che questao DDL è del PACCHETTO SOCUREZZA!). Ora, la domanda sorge spontanea: se so già che Tizio è colpevole, che lo intercetto a fare? Le intercettazioni si fanno per stabilire se Tizio è colpevole, per avere prove che lo sia. Solo nelle indagini di mafia e terrorismo basterà avere indizi "sufficienti". In ogni caso è stata stabilita una lunghezza massima delle intercettazioni, poi si stacca il cavetto. Geniale. E se il criminale non parla entro 60 giorni? Che faccio, me ne frego?
Le intercettazioni NON potranno essere pubblicate nemmeno in forma riassuntiva fino alla fine delle indagini preliminari (per la serie: campa cavallo!) e per i giornalisti arriva il carcere (massimo di 30 giorno) commutabile in sanzione pecuniaria. Inoltre si predispone una multa per l'editore per "omesso controllo" (censura fatta in casa, come la pasta) da 64.500 a 465.000 euro per ogni articolo pubblicato. Per un settore in crisi come quello della stampa è un colpo mortale.
Visto che in questo paese la gente si incazza solo se sente parlare di calcio vi faccio l'esempio: amanti del pallone, voi non avreste mai saputo di Calciopoli e di Moggi se questa legge fosse stata già in vigore. Come non avrmemo mai saputo nulla dei Furbetti del quartierino o della Clinica degli orrori.
Anche Repubblica ci va giù dura nell'articolo di Gisueppe D'Avanzo, e riporta alcune "bubbole" raccontate da ministri e governo negli ultimi tempi, quando preparavano il terreno per questo aborto del diritto che hanno partorito.
La sparano grossa parlando di "350.000 intercettazioni", il ministro di grazia e giustizia spara addirittura "30 milioni di italiani intercettati" mentre in realtà le utenze (cosa significa utenza? L'utenza è la persona proprietaria del telefono. Questo vuol dire che in realtà le persone intercettate sono meno delle utenze perchè molti hanno più di un numero) sono 125.000.
Nella vituperata procura di Milano le indagini con intercettazioni sono sotto il 3%: 6136 fascicoli su 200.000 fascicoli penali l'anno.
Un'altra balla è che le intercettazioni pesino il 33% del bilanzio della giustizia, mentre in realtà sfiorano solo il 3% di quel bilanzio (ovvero 225 milioni contro i 7 miliardi e mezzo del bilancio annuale del ministero). La comica è questa: lo stato (ovvero noi) paga al gestore telefonico:
- 26 euro per ogni tabulato
- 1,6 euro al giorno per telefono fisso
- 2 euro al giorno per cellulare
- 12 euro al giorno per un satellitare
Il tutto per INERZIA del governo: negli altri paesi europei i gestori non si sognano nemmeno di far pagare le intercettazioni, perchè servono allo stato per lavorare. Il nostro governo invece non ha nemmeno pensato ( ne provato) di ottenere un pagamento a forfait o tariffe agevolate in cambio della concessione pubblica ai gestori.
Le intercettazioni inoltre fruttano più di quanto costino! Le indagini sull'Antonveneta sono costate 8 milioni di euro, e il denaro incassato dallo stato col patteggiamento dei 64 indagati ammonta a 340 milioni.
Questa legge è fatta per mettere un bavaglio all'informazione, le manette alla magistratura e un bel tampone nelle orecchie ai cittadini. Un popolo ingorante s igoverna meglio.

venerdì 5 giugno 2009

Di nuovo Prato e Firenze?! Di nuovo Prato e Firenze!


Foto di Guido Mazzoni

Bentornati siore e siori a questo incredibile spettacolo! Riassunto della puntata precedente, un po' come a Beautiful (solo che qui di bello c'è poco, e di sicuro durerà di più di qualche milione di puntate da mezz'ora)
- Il 2 giugno, festa della Repubblica, Silvio Berlusconi è sbarcato a Firenze e a Prato. A Firenze è stato impedito addirittura l'accesso alla piazza davanti al grand hotel dove il Silvio nazionale avrebbe parlato alla sua schiera di adoratori, grazie alla prontezza di spirito della polizia che ha lasciato che il servizio d'ordine del PDL filtrasse la gente ("tu entri, tu no che mi sai di fricchettone"). Clamoroso il caso, ripreso da una telecamera, del ragazzo che dice "Siete venuti per applaudire? No? Allora restate fuori!" Non solo non si può parlare, ma anche ascoltare adesso è diventato vietato.
A Prato Belrusconi si è barricato dentro l'Anfiteatro Pecci, e non ha messo il naso fuori. Racconto in prima persona in quanto presente, ci eravamo messi ad aspettarlo ad almeno 100 metri dall'entrata, ben sapendo che non ci avrebbero fatto avvicinare di più. 300 persone che stanno a 100 metri di distanza non sono poi una gran minaccia, ma quando è arrivato il premier la polizia ha iniziato a spintonare e ci ha respinti a circa 500 metri. Siamo diventati invisibili. A nessuno che non fosse evidentemente dle PDL è stato concesso entrare per ascoltare. Nessuno. Ci ho provato pure io, ma mi è stato detto che non ero presentabile... e non è che vada in giro con la cresta, lo ribadisco.
Quando il comizio è iniziato ci siamo spostati sul retro dell'anfiteatro per farci almeno sentire ma li sono iniziati i problemi con polizia e carabinieri, che prima ci hanno di nuovo spinti per allontanarci (invisibili e inudibili, perfetto) e poi ci hanno caricati. Così, per sport.
A fine manifestazione un ragazzo è stato isolato e picchiato dalle cosiddette forze dell'ordine perchè una sostenitrice del PDL si era messa a piangere per le offese verbali che dal corteo partivano verso i Berlusconses.
Così, di nuovo per sport.
Certo che ne fanno di sport questi qui!
Le cose che mi terrorizzano sono tre, ovvero:
1 - Berlusconi si è barricato la dentro ed ha parlato ai convertiti, come suo solito ha fatto sparire l'opposizione, non ha avuto il coraggio di confrontarsi. Oltre che un vigliacco quindi ha un senso delle istituzioni e della democrazia pressochè inesistente. Ed è il presidente del consiglio.
2 - Gli unici giornali che hanno scritto cosa è successo sul serio sono stati La Repubblica (edizione di Firenze) e il Nuovo Corriere. Sugli altri c'è stato uno zuppone incredibile, tutto e il contrario di tutto: dai 70 facinorosi de La Nazione con la bava alla bocca che non sono stati affatto caricati ai 400 del Tirreno che si è incasinato fra carica si carica no carica boh.
Questo è un muro di gomma signori, dobbiamo preparare dei proiettili adatti.
3 - La polizia ha caricato noi, proteggendo gente che faceva IL SALUTO ROMANO!

Leggetevi pure gli articoli di Repubblica, sono tutti per voi.

venerdì 29 maggio 2009

L'emendamento D'Alia e il controllo della rete




Attenzione attenzione! Rischiamo di trovarci tutti nella cosiddetta mota.
Nel voto finale al Senato per l'approvazione del pacchetto sicurezza, fra amenità quali la denucia dei clandestini da parte dei medici e la schedatura dei senza tetto, è stato acconentato il sen. D'Alia e il suo articolo 50bis: "REPRESSIONE DI ATTIVITA' DI APOLOGIA O ISTIGAZIONE A DELINQUERE COMPIUTA PER MEZZO INTERNET" (meno male Silvio quando disse che non pagare le tasse è moralmente accettabile lo fece a voce, altrimenti sarebbe nei guai).
Questo simpatico aborto del diritto approderà alla camera la settimana prossima, trasformato nel testo da approvare nell'articolo numero 60. Diamogli un'occhiata da vicino:
- Se un qualsiasi cittadino vuole tenere un blog e disubbidisce ad una legge che ritiene ingiusta i provider lo BLOCCHERANNO, e l'emendamento li obbliga a farlo anche se si tratta di un sito gestito dall'estero e non dal nostro paese. L'attività di filtraggio dovrebbe durare 24 ore e la sanzione per i provider che non adempiranno al loro obbligo sarà da 50.000 euro a 250.000 euro, nonchè CARCERE PER IL BLOGGER DA 1 A 5 ANNI PER ISTIGAZIONE A DELINQUERE o DA 6 A 5 MESI PER ISTIGAZIONE ALLA DISOBBEDIENZA O ALL'ODIO FRA CLASSI SOCIALI.
Si stanno dotando delle armi per oscurare YOUTUBE, FACEBOOK, BEPPEGRILLO.IT et similia...siamo l'unico paese la mondo dove MEDIASET HA CHIESTO 500.000.000 (tanti zero eh) DI RISARCIMENTO A YOUTUBE. L'unico.
Per piacere, fate girare l'informazione...ne va della nostra libertà digitale.

Vale, al momento con un po' di giramento di cosiddetti.

P.S....Oscuratemi pure se non avete davvero un accidente da fare.


giovedì 30 aprile 2009

A Marco Travaglio il premio per la libertà di stampa tedesco

Marco Travaglio ha ricevuto oggi a Berlino il "Premio per la libertà di stampa" dell'associazione dei giornalisti tedeschi Djv. Travaglio è stato premiato "per il suo coraggioso e instancabile impegno per la libertà di stampa in Italia" e "per la sua tenacia nel continuare a criticare anche là dove gli altri hanno rinunciato da tempo" a farlo, ha spiegato il presidente del Djv, Michael Konken. "In questo modo vogliamo anche incoraggiare altri giornalisti in Italia a non lasciarsi intimidire", ha aggiunto. "Penso di essere un giornalista normale in un Paese che non è più normale da diversi anni", ha commentato Travaglio, che ha dedicato il premio a Indro Montanelli. In un lungo discorso il giornalista ha ricordato come la libertà di stampa in Italia "esiste sulla carta, ma non molto sulla carta stampata e quasi per nulla sulla televisione". Il caso italiano "viene molto sottovalutato a livello internazionale e soprattutto viene sottovalutato il pericolo di contagio" anche in altri Paesi, perché "il modello che si sta costruendo o che forse è già stato costruito in Italia", sbarazzandosi di tutti i poteri di controllo, "è un modello che fa molto comodo alle classi dirigenti e politiche", ha sostenuto. "Prima o poi qualcun altro in qualche altro Paese avrà la stessa tentazione di provare a imitare quello che è successo disgraziatamente in Italia con Berlusconi". Il giornalista ha criticato l'accentramento di potere nelle mani del premier, ma anche il "servilismo dilagante e il conformismo imbarazzante" in Italia, seguiti alle "epurazioni" di giornalisti scomodi e la creazione di una "agenda unica quotidiana" imposta dal presidente del consiglio.
Travaglio si è poi soffermato sul modo in cui i media italiani hanno riferito delle mosse del premier dopo il terremoto in Abruzzo: "I giornali sono riusciti in quei giorni a superare per conformismo e servilismo i giornali del Ventennio fascista", ha detto. "Non vedo alcuna possibilità che si inverta la rotta", ha concluso. In passato il premio del Djv era andato tra l'altro al giornalista serbo Miroslav Filipovic e alla giornalista russa Olga Kitowa.

mercoledì 15 aprile 2009

Sospeso Vauro da Annozero


Oggetto: ATTENZIONE SOSPESO VAURO!

Ecco l'articolo di Repubblica.it, io a questo punto propongo una protesta...In qualsiasi forma...Magari si potrebbe iniziare con una lettera ai vertici Rai...Accetto proposte..


ROMA - Fin dalla prossima puntata, dovranno essere "attivati i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo". Questa la decisione dei vertici Rai dopo la riunione di questa mattina, dedicata alla puntata di Annozero dello scorso 9 aprile, e seguìta alle polemiche dei giorni scorsi. A Michele Santoro, una richiesta di "riparazione" contenuta in una lettera del direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi. Provvedimenti anche per il vignettista Vauro: sospeso, in particolar modo per la vignetta in cui si parlava di "Aumento delle cubature. Dei cimiteri", giudicata "gravemente lesiva dei sentimenti di petà dei defunti e in contrasto con i doveri e la misione del servizio pubblico".

La polemica non si ferma. E altre voci si sono aggiunte oggi al dibattito. Come quella di Dario Franceschini, che ha riconosciuto la legittimità delle critiche - che ritiene anche "in buona parte condivisibili" - ma ha messo in guardia da episodi che possano essere identificati come "censura politica". Ma a prendere posizione è anche un collega del giornalista, Bruno Vespa. Che sente il bisogno di precisare le differenze fra Porta a porta e Annozero e fra le condizioni sue, in Rai, e quelle di Santoro, che definisce "di privilegio". A Vespa replica lo stesso Santoro, dal sito internet di Annozero: "Dà notizie false".

Franceschini: no a censura politica. Condivide in parte le critiche mosse a Santoro, il segretario dei Democratici, ma sottolinea che la libertà di informazione va rispettata "anche quando ci sono cose che non piacciono". Quindi, niente censura. "A me - dice Franceschini - quella trasmissione non piace molto, ci sono troppe persone che pensano di avere sempre la verità in tasca. Ma anche le cose che non piacciono non possono essere censurate dalla politica". Dice di considerare "legittime e in parte condivisibili" le contestazioni a proposito della puntata di Annozero del 9 aprile "ma non possono originare provvedimenti sanzionatori. A noi non è mai venuto in mente di farlo nei confronti di alcuna trasmissione perché la libertà di informazione va rispettata sempre".

Vespa: "Santoro è un privilegiato". "Condizioni di assoluto privilegio". Così Bruno Vespa giudica il ruolo di Santoro all'interno della Rai. Lo scrive in una lettera inviata a Giorgio Dell'Arti, autore e conduttore del programma di RadioUno Ultime da Babele. Tiene a smentire la notizia che Porta a porta sia prodotto da una società esterna. E a precisare le differenze tra la sua posizione in Rai e quella di Santoro: "Se io avessi fatto programmi come i suoi, da tempo avrei dovuto abbandonare la Rai. Santoro risponde al direttore generale, io rispondo al direttore di rete. Lui ha tutta la redazione con contratto giornalistico, che ai miei non viene riconosciuto: tant'è che quando fanno causa alla Rai, la vincono, proprio grazie al confronto con la redazione di Santoro. Infine, quando io fui epurato dalla Rai mi fu ridotto lo stipendio, mentre Santoro - conclude Vespa - ha beneficiato di un risarcimento di milioni di euro".

Santoro a Vespa: "Dà notizie false". "Dopo Fini, Berlusconi, Gasparri, Cicchitto e Carra, non poteva mancare Bruno Vespa": così, sul sito di Annozero, Santoro replica all'attacco del conduttore di Porta a porta. "Comprendiamo le ragioni per le quali a lui converrebbe che Annozero non esistesse - si legge - ma noi siamo per il libero mercato. Se dovessimo inoltre giudicare la sua qualità giornalistica dalle false notizie e dalle considerazioni infondate che fa sui contratti in vigore nella nostra redazione, dovremmo dedurne che deve rifare l'esame. Invece continuiamo ad avere un certo rispetto delle sue capacità e lo invitiamo a venire da noi con i suoi redattori, in modo che ci possa essere un amichevole confronto sulle rispettive posizioni e sulla realtà delle cose. P.S. Non dimentichi di portare il suo contratto"


ANNOZERO: MASI, 'RIEQUILIBRARE' TRASMISSIONE. SOSPESO VAURO. Queste le decisioni del dg della Rai dopo la contestata puntata sul terremoto.

Una lettera a Michele Santoro, un'altra ai direttori del Tg3 Antonio Di Bella e del Tg2 Antonio Marano per invitarli ad attivare ''i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo''; la sospensione ''in via cautelativa e da subito'' del vignettista Vauro.

Queste le decisioni del direttore generale della Rai, Mauro Masi, dopo la riunione che si e' svolta stamane a viale Mazzini, con, tra gli altri, il presidente Paolo Garimberti e l'ufficio legale Rai. Dopo aver esaminato, ''alla luce delle normative di legge vigenti e i regolamenti aziendali'' la puntata di giovedi' scorso di Annozero sul terremoto in Abruzzo, ''fatte salve - si legge in una nota - le valutazioni di competenza del Cda, il direttore generale ha inviato a Michele Santoro e ai direttori del Tg3, Antonio Di Bella e di Rai 2, Antonio Marano, una lettera sulla necessita' che sin dalla prossima puntata siano attivati i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo. Non sono stati invece ravvisati sostanziali elementi di squilibrio nel dibattito svolto in studio nel corso della trasmissione''.

''Sempre in relazione alla puntata di giovedi' scorso - prosegue la Rai - e' stata invece valutata gravemente lesiva dei sentimenti di pieta' dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico la vignetta di Vauro Senesi 'Aumento delle cubature. Dei cimiteri'. Il direttore generale ha quindi comunicato ai direttori Antonio Di Bella e Antonio Marano e allo stesso Senesi che la Rai in via cautelativa e da subito non intende avvalersi delle prestazioni dello stesso Vauro Senesi''.


ANNOZERO: CAPEZZONE (PDL), SAGGIA ED EQUILIBRATA INIZIATIVA MASI.

''Mi pare assolutamente saggia ed equilibrata l'iniziativa del Direttore generale della Rai Masi rispetto ad Annozero.

Nessuno potra' lamentare alcuna lesione della liberta' d'informazione, che resta pienamente salvaguardata: semmai, attraverso la richiesta di riequilibrio, si conferma la necessita' che il servizio pubblico radiotelevisivo rispetti i canoni fondamentali di imparzialita', completezza e correttezza dell'informazione.

Chi agisce usando risorse pubbliche deve ricordarsi che non puo' svolgere campagne faziose e di parte, ma che deve muoversi, appunto, al servizio dei cittadini-utenti. Sara' bene che anche Santoro si regoli di conseguenza''. Lo dichiara in una nota Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Liberta'.

giovedì 13 novembre 2008

Legge Levi\Veltroni?



Mi viene da ridere...Uòlter, vieni ad arrestarmi!
ne parliamo oggi pomeriggio, in ogni caso.