venerdì 31 ottobre 2008

ne neri, ne NERI



LA LETTERA

Perché lo Stato non mi ha difeso?


Sono uno studente del liceo Tasso che il 29/10/08 si trovava a manifestare a piazza Navona contro la riforma Gelmini, una manifestazione pacifica con cori simpatici assolutamente non violenta quand'ecco che si avvicina un camioncino con musica a tutto volume che vuole raggiungere la testa del corteo, ma non c'è posto per avanzare gli studenti sono troppi non possono smaterializzarsi, allora ecco che la tensione cresce, inizia una discussione con questi nuovi venuti, tutti ventenni di blocco studentesco, capisco che aria tira e mi metto ad osservare la scena in una postazione più defilata anche se mi sembra assurdo che si possa arrivare ad uno scontro violento, siamo ragazzi e ragazze la maggior parte quindicenni, addirittura scolaresche accompagnate dai professori e poi questi cantano "nè rossi nè neri ma liberi pensieri". Ma alla fine di questo coro si scatena la violenza, lo squadrismo di qusto gruppo di esaltati dichiaratamente neofascisti. I ragazzi di Blocco fanno spuntare manganelli, catene, coltelli, spranghe, un vero e proprio arsenale passato magicamente inosservato alla polizia; é il panico caricano chiunque trovino di fronte, un ragazzo prova a difendersi è circondato da 10 persone e massacrato di botte, chi può si rifugia nei bar, cerca scampo a questa violenza cieca scatenatasi tutt'ad un tratto davanti all'occhio sornione degli agenti.

Con questa prima carica Blocco si assicura la postazione migliore per governare la manifestazione, noi ragazzi siamo confusi, spaventati, il morale è a terra, ci si conta per vedere se un amico è rimasto ferito. Quelle bestie di blocco intonano ironicamente un coro: "siamo tutti studenti", i più temerari rispondono;"siamo tutti anti-fascisti" e di nuovo parte un'altra carica più feroce che ci sposta ancora più lontano dal centro di piazza navona, ancora feriti, ancora manganellate, ancora quella noncuranza da parte delle forze dell'ordine che mi sconvolge, mi atterrisce, perché in un paese democratico non posso essere difeso? E' una sensazione stranissima, di smarrimento, lo Stato che avevo sempre creduto dalla mia parte se ne fotte se prendo delle manganellate.
Tutto torna alla "normalità", Blocco ha ottenuto la postazione che voleva ma veniamo a sapere che ragazzi dei centri sociali delle università stanno arrivando, capisco che qui tra poco sarà l'inferno e con i miei amici torno al Tasso dove, inoltre, ci si aspetta un raid di blocco studentesco ma questa è un'altra triste storia di un paese dove i politici fanno passare i partigiani per assassini e i fascisti come vittime.

PS. sono venuto a sapere che il governo ha dichiarato che siamo stati noi studenti di sinistra ad aggredire Blocco, bene o noi siamo dei deficienti a non esserci accorti che un gruppo che massacra di botte dei ragazzi innocenti che avevano la colpa di trovarsi lì, lo fa per legittima difesa oppure forse siete voi che tentate di vendere ancora una volta la vostra vergognosa verità al punto di difendere anche lo squadrismo fascista.
(Lettera firmata)
(31 ottobre 2008)

sabato 25 ottobre 2008

Ma quanto mi manca Gladio


Una buona notizia: se fanno così, hanno PAURA.
"Non c'è nulla di casuale nelle dichiarazioni seguite da smentita di Silvio Berlusconi sulla polizia nelle scuole. Il Cavaliere quando parla segue una strategia precisa. Da una parte vuole saggiare le reazioni dell'opinione pubblica abituandola a poco a poco all'idea che contro gli studenti si può utilizzare la forza, dall'altra tenta di distogliere l'attenzione dal nocciolo del problema: ai tagli di spesa nella scuola si è provveduto con un decreto legge senza consultare nessuno." Marco Travaglio


mercoledì 22 ottobre 2008

1950





L'ipotesi di Calamandrei.
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico." Piero Calamandrei
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

Tutto quello che non sai è vero



Domani dalle 18 alle 19:30 su radiogas.it

Addirittura Vanity Fair!

Da Vanity Fair, 22 ottobre 2008

Sono belli e allegri i cortei di questi giorni contro la riforma della scuola ideata dagli staff dei ministri Tremonti & Brunetta e poi passata sotto banco, durante l’intervallo, alla ministra Mariastella Gelmini, che a ogni interrogazione in pubblico, e con notevoli occhiali, la difende a memoria.

Sono belli, allegri e irriverenti, come è giusto che sia (“taglia taglia e il bambino raglia”) in omaggio, anche, alla giovinezza. Sono persino educati. Infinitamente più educati di quanto non lo siano gli adulti, non solo i politici, che stanno (che stiamo) furiosamente scassando il mondo, incapaci di distribuire un po’ di riso, un po’ di medicine, un po’ di acqua pulita, un po’ di contraccettivi per alleviarne la deriva. Ma capacissimi di moltiplicare guerre e crolli finanziari. Consumi e fallimenti. Trovando in tre settimane migliaia di miliardi di dollari per salvare le banche, ma nulla, o quasi nulla, da decenni, per salvare qualche ragazzino africano dalla malaria e comprare dei banchi in più per gli scolari di Scampia.

Dicono che gli studenti ne sappiano poco o nulla della riforma della scuola e che protestino per niente. Il niente sarebbero i grembiulini, il sette in condotta, il maestro unico e magari le classi dell’apartheid padana. Ma se davvero fossero niente, allora perché la riforma? E se non prevedesse il taglio di classi, di scuole, di posti di lavoro, e di buon senso, perché affannarsi a vararla? Per licenziare un po’ di bidelli? Ma no, dice la signora Gelmini. La quale sa anche sorridere mentre spiega che tagliando qui e là si rimetterà ordine al disordine scolastico, ci sarà più disciplina e più premi ai meritevoli. La sua carriera lo dimostra. Le classi dirigenti lo dimostrano e il mondo che ne consegue pure. Sarà quel suo sorriso lieto a irritare i ragazzi più della riforma, oppure solo le bugie?

Non sia mai..

sabato 18 ottobre 2008

Un minimo di informazione non fa mai male




Puntatona sulla Gelmini (o meglio, il DL 133) settimana scorsa!
Tutta salute e un po' di esaurimento nervoso.
Riassumiamo!

ELEMENTARI:
Il tempo pieno sognatevelo...di notte, di giorno, quando vi pare, ma sognatevelo: nelle scuole primarie il massimo di ore settimanali si riduce a 24, col risultato che i bambini uscireanno alle 12:30. Non avete una nonna? Compratevela. Opuure prendete una baby sitter. O rinunciate al lavoro care mamme, nel nome di una ministra (con la A) maschilista senza saperlo.
Nelle 24 ore settimanali sono previste 2 ore di religione.
Prima l'ora di religione era una.
E se un bambino religione non la fa? Diventa obbligatoria? Lo sapevate che gli unici insegnanti che non hanno avuto tagli di organico ma che, anzi, sono stati integrati con cattedre fisse sono quelli di religione?
La santa romana chiesa ringrazia, l'opus dei pure.
Il maestro, o maestra, sarà unico, e questo porterà a una diminuzione della qualità della didattica: non esiste un uomo capace di concentrare in se tutto il sapere e, anche se ci fosse, non potrebbe resistere 5 ore di fila nelle classi della Gelmini. Perchè?
Perchè la ministrA vuole aumentare il numero minimo di alunni per classe: se già prima erano 30 bambini ora saranno 40. Chi ce la fa ad insegnare per 5 ore di fila a 40 bambini? La differenza fra comandare e insegnare si farà sentire.
Restiamo ancora nelle elementari: La nostra Mariastella si sente generosa, e quindi stabilisce che ci siano due alternative.
Le ore possono arrivare a 27 o a 40, con ore opzionali nel limite dell'organico. Che viene tagliato. Ripeto: sognatevi il tempo pieno.
Continando così: 700 scuole sotto i 500 alunni saranno accorpate. Scusi, ministrA, ma un villaggio delle Dolomiti, poniamo, con 500 abitanti in tutto, cosa deve fare? Prendere i bambini, farli alzare alle 6 la mattina e spedirli a scuola a Trento perchè lei vuole chiudergli la scuola?
SCUOLE MEDIE:
Le ore saranno 29 a settimana, quindi anche in questo caso i ragazzi usciranno alle 12:30...si spera non ci sia bisogno della baby sitter in questo caso.
Unica eccezione le classi musicali, che faranno 2 ore in più la settimana. Per inciso: cosa accidenti sono le classi musicali?! La Gelmini ha un figlio clarinettista? Speriamo di scoprirlo.
L'orario sarà prolungato a un massimo di 36 ore attuabili solo se la scuola avrà organico disponibile. Che viene tagliato. Non prendiamoci in giro.
LICEI SCIENTIFICI, CLASSICI, DI SCIENZE UMANE E LINGUISTICI:
Il numero massimo di ore fattibili sarà di 30 ore settimanali, senza deroghe.
Io vi dico un paio di cose: ho fatto 5 anni di liceo linguistico, facevo 36 ore la settimana. E non posso dire di aver imparato le 3 lingue che studiavo, per il semplice fatto che le ore di lingua non erano mai abbastanza. Non c'era tempo!
E, di nuovo: artistici e musicali hanno in regalo due ore in più. Torna il dubbio del figlio clarinettista.
ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI
:
A parte la riduzione drastica degli indirizzi, che ancora non sono specificati, il massimo delle ore è ridotto a 32, laboratori compresi.
Io ho un amico che ha fatto il Buzzi, il fiore all'occhiello degli istituti professionali e tecnici di Prato. si diceva che chi usciva da quella scuola aveva già il lavoro fra le mani, in pratica.
Signore e signori, quel mio amico faceva 38 ore settimanali: due pomeriggio da 4 ore per i laboratori, scippati ora dalla ministrA Gelmini.
Signora, quelle scuole servono per avere risvolti pratici, è inutile levare quindi la pratica. O forse preferisce levare la teoria? In ogni caso, ne uscirà uno zuppone, e chi uscirà da quelle scuole sarà più confuso che preparato per il lavoro.
Andiamo avanti in questo campo: dal 2009\2010 saranno bloccate le prime sperimentali. Vuoi aprire nuovi sbocchi per una scuola? Ci sono nuove possibilità di insegnamento? Come si suol dire in uno slang prettamente giovanile: Puppa!
Le materie ridotte in quanto a orario nel biennio saranno: matematica, fisica, chimica, scienze naturali e biologia. Nel triennio saranno tagliate le materie tecniche di indirizzo.
E' come tagliare le lingue al linguistico o la storia dell'arte all'artistico.
E qui rientra anche il taglio del 30% degli ITP di codocenza. Domanda più che logica: che sono gli ITP?
ITP significa insegnanti tecnico pratici. Gli insegnanti di laboratorio, insomma. E' ovvio: se tagli i laboratori tagli anche chi ci lavora.
Ma ministrA, lei lo sapeva che nei tecnici e nei professionali i laboratori sono fondamentali?
UNIVERSITA' PUBBLICA:
E
c
coci, il capolavoro dei capolavori...qui ci siamo sbizzarriti!
Le università pubbliche si vedranno tagliati (art. 65 della legge) 63,5 milioni di euro per il 2009, 190 milioni nel 2010, 316 milioni nel 2011, 417 milioni nel 2012 e 455 milioni dal 2013 a decorrere dal 2013 (comma 13).
In 5 anni la riduzione dei soldi alle università sarà del 20%. Come sopravvivere? Già le nostre facoltà annaspano!
Ma Mriastella è gentile, ci pensa lei: all art. 16, comma 1 e 6, ci sipega che le università possono deliberare la loro trasformazioni in fondazioni private, con l'ingresso di nuovi soggetti accanto allo stato.
Signori e signore: punto uno. E' incostituzionale.
L'articolo 33 cost. recità così:
"L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. (...)"
Ragazzi, facendo due più due viene fuori che il 99,9% delle scuole private che ciucciano soldi pubblici sono incostituzionali, figuratevi una legge che ribadisce questo modus operandi! Viene quasi da ridere se non ci fosse da piangere.
Punto due: a chi interessa dare soldi alle università? Sicuramente a chi ha grandi capitali. E chi ha grandi capitali al momento? Industrie belliche, farmaceutiche...forse le banche, ma al momento sono un pelino in crisi.
A chi daranno soldi queste imprese private? Alle facoltà la cui ricerca produrrà per loro un immediato. La ricerca libera, fondamento delle università italiane, è morta ragazzi.
Inoltre chi volete che sia interessato a dare soldi anche a quelle facoltà umanistiche che non producono armi ne pasticche? Scienze politiche, giurisprudenza, lettere, lingue, filosofia, psicologia, accademie dell'arte ecc ecc ecc sono morte pure loro. Altro che culla della cultura, l'Italia è la sua tomba!
Con questa legge inoltre decade la legge del 24 dicembre 1993, che stabiliva che l'univarsità non potesse incassare un totale di tasse studentesche superiore al 20% del totale del fondo di finanziamento ordinario. In pratica possono chiedere quanti soldi vogliono.
Ma Mariastella ci consola: tanto le università diventeranno private, non vi preoccupate!
Già, infatti le tasse della Bocconi sono una bazzecola.
Cari borsisti, studenti universiteri, genitori che vogliono mandare i figlio all'università: mettete da parte quei soldi per la vostra pensione, perchè non basteranno mai.
L'ultima botta alla ricerca è data dal blocco del turn over: cosa vuol dire?
Che un nuovo ricercatore avrà la cattedra a tempo indeterminato solo ogni 5 docenti che andranno in pensione. Wow! L'età media dei nostri professori arriva ai 70-80 anni! Sono abbarbicati alle cattedre come muschio.
Auguri ragazzi!
I giovani come sempre non avranno futuo in questo paese. Altro che non è un paese per vecchi!


p.s.
Ieri sono morti 6 operai sul lavoro. RIPETO: 6.

lunedì 13 ottobre 2008

Il Blog di un uomo GENIALE

Servizio creato da Marco Calì, un blog di consulenza finanziaria INDIPENDENTE grazie al quale capire EFFETTIVAMENTE cosa sta succedendo a tutti...e anche a te in particolare!

Ora d'aria



Ora d'aria
l'Unità, 9 ottobre 2008

Molti hanno ironizzato sul black-out televisivo indetto giovedì scorso da Berlusconi, proprietario di 5 tv su 6, e subito disatteso domenica dal suo riporto personale, Renato Schifani, che bivaccava a Domenica In (Rai1); dalla ministra della Pubblica Distruzione, Maria Stella Gelmini, che pascolava a Buona Domenica (Canale5); e dal ministro Antifannulloni, Renatino Brunetta, che squittiva nella stessa Domenica In (in ossequio alla par condicio). Ancora un piccolo sforzo e il Consiglio dei ministri potrà riunirsi direttamente a Rai1, non a caso diretta da un ex deputato di Forza Italia. Ma qui c’è poco da ironizzare. Il Cainano non ha mai detto che lui e i suoi avrebbero disertato le tv tout court. Ha detto che non parteciperanno più a dibattiti dove rischiano di essere “insultati”. Tradotto in italiano: non parteciperanno più a dibattiti con persone che la pensino diversamente da loro e minaccino di contraddirli, cioè non parteciperanno più a dibattiti. Nemmeno a quelli finti del sempre servizievole Emilio Vespa, che “confeziona addosso” monologhi camuffati da dibattiti.

Ora Al Tappone s’è accorto che il suo governo e il suo personale politico fanno talmente ribrezzo che preservare solo se stesso dai confronti non basta più: meglio mettere in salvo anche il resto della truppa. L’ha capito la settimana scorsa, quando ha visto Gasparri e Verdini a Porta a Porta contro Di Pietro e Rosy Bindi. Sebbene amorevolmente assistiti dall’insetto, che anziché arbitrare il match picchiava Di Pietro raccontando frottole, il capo dei senatori Pdl e il coordinatore forzista sono usciti con le ossa rotte. Non certo per colpa loro, ma di chi ha avuto la bella idea di mandarceli, visto che i due riuscirebbero a perdere anche contro un paracarro e un termosifone spento. Era dai tempi in cui mandavano Giovanardi che non si assisteva a una simile catastrofe. Comprensibile che Al Tappone, che almeno di queste cose s’intende, abbia suonato la ritirata. Interessante che l’abbia fatto proprio quando s’è parlato dei suoi processi sospesi (momentaneamente, si spera): l’ennesima riprova del fatto che l’opposizione più efficace è quella di chi vuole una legge uguale per tutti (infatti, nei giorni del blocca-processi, del lodo Alfano e di piazza Navona, il premier crollò nei sondaggi di 10-12 punti). E che in tv bisogna mandare solo gente preparata.

Quella sera Di Pietro, nonostante l’encomiabile marcatura a uomo di Vespa, è riuscito a spiegare che Berlusconi non è stato quasi mai assolto, ma s’è abolito i reati e prescritto i processi per legge, poi ha premiato chi pagava le tangenti alla Guardia di Finanza con un seggio al Parlamento. Così per un istante, malgrado l’impegno del conduttore, un barlume di verità s’è fugacemente infiltrata in un programma che era riuscito a scansarla fin dalla nascita. Il Cainano è uscito pazzo e s’è lagnato con Emilio Vespa per non aver oscurato quelle poche frasi dell’ex pm: doveva tagliarle, parlarci sopra come un Vito o uno Schifani dei tempi d’oro, mangiarsi la cassetta della registrazione, alla peggio sparare qualche colpo in aria. Invece l’insetto ha perso l’attimo, poi ha mandato in onda quel raro scampolo di verità. Che Berlusputin, per celebrare degnamente l’anniversario di Anna Politkovskaja, chiama “insulti”.

Naturalmente l’embargo non vale per le interviste scendiletto di Monica Setta, che riesce a far sembrare uno statista persino Schifani, né per i siparietti tra Giletti e la Brunetta dei Ricchi e Poveri (ma soprattutto dei ricchi), né per il salottino di Paola Perego, che in campagna elettorale martellava sui delitti e gli sbarchi di clandestini ordinati dal governo Prodi, mentre ora fa lo shampoo e la manicure alla ministra Gelmini che piace tanto al padrone. Là dove non si fa una domanda nemmeno per sbaglio, là dove è tutto precotto, i berluscloni posson continuare ad andare. A Porta a Porta, che pure è una succursale di Palazzo Grazioli, non più. Almeno finchè non sarà bandita l’opposizione che si oppone, tipo Di Pietro e Bindi.

Qualche anno fa la Rai vietò ai politici di infestare i programmi di intrattenimento: Chissà che fine ha fatto quella regola. Se fosse ripristinata e rispettata, e la cosiddetta Autorità per le Comunicazioni la estendesse alle tv private, i politici dovrebbero rinunciare a posteperte e provedelcuoco e pupeesecchioni e, per esistere ancora, rassegnarsi a rispondere nei programmi giornalistici. Almeno in quei pochi che fanno domande. E’ bene pensarci, possibilmente prima che Berlusputin ordini i suoi a boicottare il Tg4.

Referendum contro il Lodo Alfano



Sabato 11 e Domenica 12 ottobre sono stati i primi due giorni di raccolta firme.
Ai banchi adibiti per la raccolta in Piazza Santa Croce a Firenze si parlava di più di 200.000 firme raccolte.
Ricordiamo che affinchè si raggiunga l'obiettivo sono necessarie 500.000 firme valide.

La raccolta continuerà ancora nei prossimi giorni e chiunque avesse desiderio di mettere anche la sua firma è ancora in tempo.

Facciamo inoltre presente che è possibile dare un ulteriore contributo alla causa per aiutare chi già raccoglie le firme attivamente semplicemente recandosi ai banchini di raccolta, ognuno secondo la sua disponibilità e tempo a disposizione.

Di seguito le prossime date segnalate oggi in Piazza Santa Croce.

Lunedì 13
Mattina: Piazza Dalmazia

Martedi 14
Mattina: Piazza Kennedy

Mercoledì 15
Mattina: Viale Guidoni (Polo Scienze Sociali)

Venerdì 17
Mattina e pomeriggio: Piazza Dalmazia

Sabato 18
Mattina: Piazza Anmigoni (Mercato S. Ambrogio)
Pomeriggio: Viale Talenti (presso Coop)



Riportiamo alcuni dei promotori attivi a livello locale/nazionale dell'iniziativa:

ITALIA DEI VALORI
LIBERACITTADINANZA
MEET UP AMICI DI BEPPE GRILLO di Empoli
PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI Provincia Firenze
PARTITO RIFONDAZIONE COMUNISTA Regione Toscana
SINISTRA DEMOCRATICA Regione Toscana
PATTO DEI LIBERAL DEMOCRATICI
UNALTRACITTA'/UNALTROMONDO
VERDI Firenze e Toscana
COMITATO DIFESA COSTITUZIONE FIRENZE

Emergency



Invia un SMS al 48587 e darai un contributo alla costruzione del
Centro pediatrico che Emergency realizzera' a Nyala, in Darfur.

"Un Centro pediatrico in Darfur. La nostra idea di pace."


Fino al 22 ottobre gli utenti Tim, Vodafone, Wind e 3 potranno inviare
un SMS al numero 48587 del valore di 1 euro oppure effettuare allo
stesso numero una chiamata da rete fissa Telecom del valore di 2 euro.
L'intero ricavato sara' devoluto a Emergency.

Per maggiori informazioni sul progetto in Darfur:
www.lanostraideadipace.org - 02.881881

venerdì 10 ottobre 2008

Dal sito beppegrillo.it...ma non è scritto da Beppe Grillo



OT
Non ho resistito, ho riscritto alla Carfagna
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Cara Signora, ho appena visto il video del suo intervento a Matrix su Repubblica.it.

Devo dirle che a mio modestissimo parere, lei dovrebbe proprio vergognarsi. Prima di tutto, dice di essere cattolica ma non ha esitato a usare il proprio corpo (parlo di calendario, altro non so niente) per guadagnare soldi. Mostrandosi oltretutto con poche cose addosso, per usare un eufemismo.

Sarebbe questa la morale cattolica, per caso? Crede che la Chiesa cattolica sia d'accordo su questo tipo di uso del corpo femminile, anche se solo in immagine? Non e' questa mercificazione dell'immagine di Dio, che ci ha creati appunto a sua immagine?

Per quanto riguarda la Guzzanti, mi stupisco molto che lei non abbia semplicemente lasciato cadere e "perdonato", come dice in TV, salvo poi NON farlo, siccome lei e io - e quasi tutti gli italiani e le italiane - sappiamo benissimo che nel suo curriculum NON c'e' neanche l'idea di una qualsiasi finta presunta vera simil forma di competenza in materia di pari opportunita'...

Provi a spiegarci cosa caspita ne sa lei di pari opportunita', dove ha studiato, dove ha lavorato, con quali maestri e maestre di pensiero ha imparato a capire il significato del problema e delle possibili soluzioni?

Prima di fare il ministro, aveva almeno mai LETTO un articolo scientifico su questo tema? Un libro non pretendo, ma un ARTICOLO? Sa citare una pensatrice femminista vivente o morta? Sa chi ha scritto "A room of my own"? Mai sentito, vero?

Provi a tornare a Matrix a spiegare agli italiani che lei e' competente, e forse qualcuno la prendera' sul serio, tanto per cambiare.

Claudia


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aggiungo io: la Ministra (perchè ora si chiamano così, anche se mi sa di roba da mangiare: "scusi, una ministra col parmigiano!") ha chiesto a Sabina Guzzanti un risarcimento da 1.000.000 di euro.
E poi si lamentano se diciamo che questa destra non ha il senso dell'umorismo.
(non che questa "sinistra" ne abbia di più).

lunedì 6 ottobre 2008

Simpatico e interessante referendum



Referendum del blog www.beppegrillo.it
sulla nuova base militare DAL MOLIN a Vicenza




È lei favorevole alla adozione da parte del Consiglio comunale di Vicenza, nella sua funzione di organo di indirizzo politico amministrativo, di una deliberazione per l'avvio del procedimento di acquisizione al patrimonio comunale, previa sdemanializzazione, dell'area aeroportuale "Dal Molin" - ove è prevista la realizzazione di una base militare statunitense - da destinare ad usi di interesse collettivo salvaguardando l'integrità ambientale del sito?





Chi vota SI non vuole la nuova base militare DAL MOLIN a Vicenza.
Chi vota NO vuole la nuova base militare DAL MOLIN a Vicenza.

La meglio gioventù che finisce sotto terra

Falò