venerdì 12 dicembre 2008

Perdonatemi i francesismi

Signori vi prego, a questo giro perdonatemi i francesismi. Tecnicamente dovrei essere con la testa rificcata nel libro di scienza politica, ma mi è montato il nervoso dopo aver letto la Repubblica on line e figuratevi se avevo la concentrazione per continuare.
Signori, ci stanno rincoglionendo (primo francesismo), ci dicono che va tutto bene e noi beliamo e diciamo di si, se qualcuno ci fa notare che magari non è vero ci infuriamo, da pecore diventiamo caproni, e lo incorniamo.
Signori, un tale di nome Mussolini aveva capito PERFETTAMENTE che l'unica ricetta per detenere il potere assoluto era quella di rincoglionire la gente (e fare fuori chi non si lasciava rincoglionire).
Certo che di cose ce ne raccontano.
La guerra fra procure non esiste, ma è tanto bello da dire. Le realtà è che la procura di Salerno stava idagando sulle possibili infiltrazioni mafiose in quella di Catanzaro, e tutti titolano "GUERRA FRA PROCURE". Ci stiamo rincoglionendo.
Non ci rendiamo conto che perdiamo i fatti e diamo retta alle opinioni che, come tutti sanno, sono tutto tranne che imparziali.
Ci fanno un inceneritore in giardino e lo chiamano termovalorizzatore, così quando muori di cancro sei felice: sei morto, ma almeno hai lasciato produrre energia. E poi come accidenti hai fatto a morire? Veronesi dice che non sono pericolosi! Ti sarai ammalato da te, come gli operai di Porto Marghera.
Signori, la realtà ce la levano di sotto il naso prima che ne possiamo sentire il puzzo, e ci rifilano subito dopo cinque o sei cazzate profumate.
Signori, pochi giorni fa sono morte 5 persone sul lavoro, ed erano tutti giovanissimi. Si lavora per vivere, non per morire.
Signori, ci sono famiglie nel nostro paese che non arrivano a fine mese. E stanno aumentando.
Signori, è inutile che il governo faccia le bizze perchè Kyoto non gli piace. La media delle eprsone che lo formano oscilla fra i 70 e gli 80 anni. Loro non hanno futuro, noi si. E, come direbbero i nativi america, il pianeta ce l'hanno prestato i nostri figli, non ce l'hanno lasciato i nostri genitori.
Signori, buon appetito.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dunque dunque,post carino, piuttosto e anzichenò, il buon Bertoli è sempre un gran sentire, non c'è che dire.
distinti saluti, baci e baciotti...

un casuale visitatore
www.busnicola.blogspot.com

LANCE ha detto...

appropositodiFOTOGRAFIE.

hai mai letto il volume

"Meglio ladri che fotografi?
di Ando Gilardi???

C'è una frase interessante:

“Fare fotografia richiede tanta forza e cultura
di quanta ce ne vuole per suonare un campanello”

interessante alquanto, si si, considera che sono anche io un appassionato...vabè, ti saluto

ps- Belardi è un grande Fotografo, reporter di guerra, responsabile di riviste sperimentali come Photo 13, etnografo ecc.ecc.